Titolarità del rapporto controverso, contestazione: il principio delle mere difese proponibili in ogni fase del giudizio va coordinato col divieto di produzione di nuovi documenti in appello

E’ vero che, come affermato dalle sezioni unite n. 2951/2016, la titolarità della posizione soggettiva è un elemento costitutivo del diritto fatto valere con la domanda, che l’attore ha l’onere di allegare e di provare; ma è altrettanto vero che – come pure precisato dalle sezioni unite – essa (cioè la titolarità della posizione soggettiva) può essere provata in positivo dall’attore, ma può dirsi provata anche in forza del comportamento processuale del convenuto, qualora quest’ultimo riconosca espressamente detta titolarità oppure svolga difese che siano incompatibili con la negazione della titolarità. Pertanto, non è condivisibile richiamare sic et simpliciter la regola della proponibilità delle mere difese “in ogni fase del giudizio” senza però coordinarla con gli altri principi generali, come quello della prova della titolarità della posizione soggettiva desumibile anche dalle difese del convenuto e quello del divieto di produzione di nuovi documenti in appello di cui all’art. 345 c.p.c.

Cassazione civile, sezione seconda, sentenza del 6.12.2016, n. 24952