Termine di ragionevole durata del procedimento superato di poco: quali conseguenze sull’equo indennizzo?

Il termine di ragionevole durata del procedimento non costituisce un limite rigido ed assoluto ma relativo, suscettibile come tale di essere valutato dal giudice in relazione a tutte le circostanze del caso concreto, con l’effetto che il suo superamento non determina automaticamente la violazione del principio della ragionevole durata del processo, soprattutto laddove esso trovi definizione a ridosso di tale termine. È pertanto conforme a tale principio la pronuncia che, svolgendo sui fatti decisivi una motivazione congrua ed esente da vizi logico-giuridici, escluda qualsivoglia reale pregiudizio data la scarsissima rilevanza del periodo eccedente la durata ragionevole.

Cassazione civile, sezione sesta, sentenza del 16.1.2017, n. 831