Sentenze della Corte di Giustizia, efficacia “ultra partes” dell’interpretazione del diritto comunitario: è ulteriore fonte di diritto?
L’interpretazione del diritto comunitario adottata dalla Corte di giustizia, ha efficacia “ultra partes”, sicché
L’interpretazione del diritto comunitario adottata dalla Corte di giustizia, ha efficacia “ultra partes”, sicché
Non può essere condivisa una tesi formata soltanto sul criterio strettamente letterale, senza confrontarsi con la ratio sottesa alla disposizione, la quale va privilegiata, rispetto al criterio
Il principio di interpretazione conforme del diritto nazionale conosce alcuni limiti. Infatti, l’obbligo, per il giudice nazionale, di fare riferimento al contenuto del diritto dell’Unione
L’obbligo d’interpretazione conforme riguarda l’insieme delle disposizioni del diritto nazionale, sia anteriori che posteriori alla direttiva di cui trattasi; trova i suoi limiti nei
Secondo giurisprudenza costante, un’interpretazione esclusivamente letterale di una o più versioni linguistiche di un testo di diritto dell’Unione, ad esclusione delle altre, non può
———–> Scarica qui la ‘pubblicazione’ della Sezione X del Tribunale di Milano
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E’ dovere del giudice, ove possibile, sperimentare se la disposizione sia suscettibile di interpretazione coerente con la Costituzione, alla luce del suo dato testuale e degli altri metodi interpretativi
L’attività ermeneutica, in consonanza con i criteri legislativi di interpretazione dettati dall’art. 12 preleggi, deve essere condotta innanzitutto e principalmente, mediante il ricorso
La “regola dell’interpretazione conforme a Costituzione” prevede che, in presenza di ambiguità o anfibologie del relativo contenuto, occorre dare agli enunciati il significato compatibile
Per verificare la corretta interpretazione di tale norma non può che farsi riferimento ai consueti criteri di interpretazione della legge previsti all’articolo 12 delle preleggi del codice