Provvedimento giurisdizionale, identificazione del mezzo di impugnazione esperibile: principio dell’apparenza e verifica se il giudice abbia inteso effettivamente qualificare l’azione

Si rammenta che l’identificazione del mezzo di impugnazione esperibile contro un provvedimento giurisdizionale deve essere fatta in base al principio dell’apparenza, e cioè con riferimento esclusivo alla qualificazione dell’azione proposta effettuata dal giudice a quo, sia essa corretta o meno, e a prescindere dalla qualificazione che ne abbiano dato le parti; tuttavia, occorre altresì verificare se il giudice a quo abbia inteso effettivamente qualificare l’azione proposta, o se abbia compiuto, con riferimento ad essa, un’affermazione meramente generica. In tal caso, ove si ritenga che il potere di qualificazione non sia stato esercitato dal giudice a quo, esso può essere legittimamente esercitato dal giudice ad quem, e ciò non solo ai fini del merito, ma anche dell’ammissibilità stessa dell’impugnazione. Va in particolare rilevato, quindi, che non costituisce vera e propria qualificazione con effetti vincolanti per il giudice ad quem la pura e semplice indicazione, contenuta nell’epigrafe della sentenza, dell’oggetto della controversia, come quella di “opposizione ex art. 617 c.p.c.”.

 

Cassazione civile, sezione terza, sentenza del 15.10.2015, n. 20884