Pretesa del terzo contraente sulla base del negozio concluso dal falsus procurator: il difetto di rappresentanza è eccezione in senso stretto o se risulta dagli atti il giudice deve tenerne conto?

Va confermato che, poiché la sussistenza del potere rappresentativo in capo a chi ha speso il nome altrui è elemento costitutivo della pretesa che il terzo contraente intenda far valere in giudizio sulla base del negozio, non costituisce eccezione in senso stretto la deduzione dell’inefficacia del contratto concluso dal falsus procurator, con la conseguenza che, ove il difetto di rappresentanza risulti dagli atti, il giudice deve tenerne conto [Cassazione civile, sezione prima, sentenza del 30.7.2015, n. 16162].