Prestazioni giudiziali e stragiudiziali: quando va riconosciuto compenso previsto per le prestazioni stragiudiziali?

Va ribadito il principio secondo cui tutte le attività strettamente connesse e complementari all’introduzione ed allo svolgimento della procedura di ammissione al concordato preventivo, anche se svolte al di fuori della stessa, non danno luogo al riconoscimento del compenso previsto per le prestazioni stragiudiziali, risultando quest’ultimo applicabile soltanto quando, per la natura della procedura e la specificità dell’attività, le predette attività non trovino adeguato corrispettivo nella tariffa relativa alle prestazioni giudiziali. Tale principio, enunciato in riferimento alle tariffe professionali approvate con i D.M. 24 novembre 1990, n. 392, e D.M. 5 ottobre 1994, n. 585, dev’essere ribadito anche con riguardo alla disciplina, applicabile ratione temporis alla fattispecie in esame, dettata dal D.M. n. 127 del 2004 (la S.C. conferma l’esclusione dell’applicabilità della tariffa stragiudiziale ai fini della liquidazione del compenso dovuto per l’attività professionale prestata in vista della predisposizione della domanda di ammissione al concordato preventivo).

 

Cassazione civile, sezione prima, ordinanza del 19.10.2017, n. 24682