No alla consulenza giuridica al governo russo e alle persone giuridiche, entità o organismi stabiliti in Russia

In linea di principio, agli avvocati è vietato fornire consulenza giuridica al governo russo o a entità stabilite in Russia nel contesto del monitoraggio degli esiti di una consultazione, sulla base di una lettera di incarico o di un contratto stipulato prima del 7 ottobre 2022. Tale divieto può essere rimosso solo alle condizioni stabilite dall’articolo 5 quindecies, paragrafo 4, del regolamento n. 833/2014, vale a dire per le consulenze giuridiche che devono essere fornite proprio per porre fine, entro il termine ivi previsto, ai contratti conclusi prima del 7 ottobre 2022. 209. Infine, occorre rilevare che l’articolo 5 quindecies, paragrafo 2, del regolamento n. 833/2014 vieta di fornire, anche indirettamente, servizi di consulenza giuridica al governo russo o ad entità stabilite in Russia. Tuttavia, questo divieto non preclude la possibilità di parlare a una conferenza a cui partecipa un dipendente del governo russo o di un’entità stabilita in Russia, a condizione che questo intervento orale si mantenga in termini generali e non equivalga a fornire consigli basati sull’interpretazione e sull’applicazione di una norma giuridica a una situazione specifica e di natura tale da facilitare l’assunzione di decisioni da parte del governo russo, di un’entità russa o di una particolare categoria di entità russe.

–> scarica qui la sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea (Tribunale) del 2.10.2024 (si ringrazia per la segnalazione l’Avv. Andrea PONTECORVO del foro di Roma).