Interpretazione della legge: la ratio non può prevalere sulla lettera della legge (IL ≥ IR)

L’interpretazione della legge, sia essa statale o regionale, deve essere condotta nel rispetto dei canoni ermeneutici fissati dall’art. 12 preleggi e, pertanto, il ricorso al criterio sussidiario della mens legis non è consentito nei casi in cui la portata precettiva possa essere desunta dal tenore letterale, chiaro ed univoco, della disposizione, nè, tantomeno, è permesso all’interprete di pervenire ad un risultato finale che, facendo leva sulla ratio dell’intervento normativo e sulle finalità perseguite dal legislatore storico, sia divergente dal testo della norma oggetto di interpretazione.

Cassazione civile, sezione lavoro, ordinanza del  5.5.2021, n. 11768