Contratto di convivenza con lo straniero, ricorso ex art. 700 c.p.c. per iscrizione anagrafica, inserimento nello stato di famiglia e annotazione del contratto di convivenza (l. 76/2016)
In tema di contratto di convivenza con lo straniero, con riferimento al ricorso ex art. 700 c.p.c. per la richiesta di un provvedimento di urgenza che consenta l’iscrizione anagrafica nella popolazione residente di un Comune di Milano, l’inserimento nello stato di famiglia del convivente e l’annotazione del contratto di convivenza ai sensi della legge 76 del 2016 va osservato che, posto che il presupposto della domanda cautelare è costituito dalla relazione, stabile, ed avente le caratteristiche di solidità. Ciò posto, quanto al requisito del fumus boni iuris va confermata la tesi che, posto il dibattito concernente la necessità o meno della dichiarazione anagrafica per la ufficializzazione della convivenza di fatto, rileva che maggiormente aderente alle caratteristiche di tale specifica forma di coppia sia quella che del rilievo proprio alla situazione di fatto piuttosto che alla dichiarazione formale contenuta nel patto di convivenza o nella dichiarazione anagrafica. Al riguardo, inoltre, il patto di convivenza costituisce prova principe della stabile convivenza, dovendosi peraltro affermare che, quanto al potere di rifiuto della richiesta di registrazione del contratto di convivenza nei registri anagrafici da parte del Comune, esso esprime un’attività di natura vincolata in forza della quale la Pubblica Amministrazione è tenuta ad accertare i soli elementi richiesti ex lege per l’iscrizione, e che quindi l’ufficiale dei registri anagrafici della popolazione residente sia tenuto a trascrivere il contratto a prescindere dalla sua validità, riservando il problema di accertamento della nullità/non veridicità delle dichiarazioni alla fase successiva e conseguente quale eventualmente quella del rilascio del permesso di soggiorno.
Tribunale di Milano, ordinanza del 25.10.2021
Si ringrazia per la segnalazione l’Avv. FILIPPO PISTONE