Bonafede e priorità in materia di giustizia nell’utilizzo del Recovery Fund: + certezza e prevedibilità – arretrato + nuove modalità organizzative + razionalizzazione risorse + resilienza + prevenzione con certezza della pena.
Si riportano di seguito parti dell’Audizione del ministro Alfonso Bonafede sull’individuazione delle priorità in materia di giustizia nell’utilizzo del Recovery Fund – Camera dei Deputati – Commissione II Giustizia – 22 settembre 2020 ore 14,30.
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4. Cosa c’è ancora da fare
L’obiettivo è un sistema giudiziario, più rapido, efficiente ed efficace.
Si è pensato ad interventi volti a:
- favorire la certezza e prevedibilità delle decisioni;
- intervenire sul carico di lavoro degli uffici giudiziari affinché essi possano recuperare piena funzionalità assorbendo il peso degli arretrati sistemici;
- sperimentare nuove modalità organizzative con la prospettiva di un loro consolidamento;
- razionalizzare le risorse, consolidare le strutture esistenti, adeguare il contesto del sostegno alla giurisdizione;
- aumentare il grado di resilienza del sistema;
- agire sull’effetto preventivo della certezza della pena e sulla rieducazione al fine di limitare le recidive.
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6.1. Le riforme
Il tema delle riforme è noto al Parlamento il quale sta già lavorando su alcune proposte avanzate da questo governo. E’ questa la sede per invitare tutte le forze politiche ad accelerare, nei limiti del possibile, i tempi di esame e di approvazione dei testi.
Come sapete i principali interventi normativi riguardano:
- la riforma del processo civile;
- la riforma del processo penale (con misure rivolte alla celere definizione dei procedimenti giudiziari pendenti presso le Corti d’Appello);
- la riforma del Consiglio superiore della magistratura e dell’ordinamento giudiziario;
- la riforma della legislazione sulla crisi d’impresa;
- la riforma del diritto societario;
6.1.1. La riforma del Codice di procedura civile e l’aggiornamento del Codice civile
Si interviene sul giudizio monocratico di primo grado:
- riducendo le ipotesi in cui la controversia è di competenza del giudice in composizione collegiale;
- riconducendo ad un unico modello gli attuali diversi riti (ordinario, sommario e avanti al giudice di pace), completando il processo di digitalizzazione, semplificando e razionalizzando la fase introduttiva e quella decisionale, e introducendo un sistema di preclusioni tali da assicurare la già avvenuta definizione del thema decidendum alla prima udienza.
Il giudizio d’appello è a sua volta ricondotto al modello adottato per il primo grado, quanto alle fasi introduttiva e decisionale, con l’introduzione della possibilità per la corte di obbligare le parti a discutere la causa già alla prima udienza, con conseguente decisione immediata o differita entro i sessanta giorni successivi.
L’intervento di riforma prevede il potenziamento, in prospettiva deflattiva, della negoziazione assistita oltre al definitivo superamento del cd. rito “Fornero”, la semplificazione del giudizio di scioglimento della comunione e una nuova e specifica disciplina della vendita del bene pignorato con la collaborazione del debitore esecutato.
È in fase di studio e di valutazione un intervento di aggiornamento delle norme del codice civile che tenga conto dei cambiamenti socio-economici già intervenuti o tuttora in atto e possa, al contempo, avere ricadute virtuose rispetto all’obiettivo di una consistente riduzione del contenzioso civile.
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FONTE: Ministero della Giustizia
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