Avvocato, parcella in conformità ai minimi tabellari, successiva richiesta maggiore sulla base di una nuova parcella, conseguenze

Occorre ribadire che, qualora l’avvocato, dopo avere presentato al proprio cliente una parcella per il pagamento dei compensi ad esso spettanti, redatta in conformità ai minimi tabellari, successivamente richieda, per le stesse attività, un pagamento maggiore sulla base di una nuova parcella, il giudice di merito, richiesto della liquidazione, ben può valutare (salva l’ipotesi in cui la prima parcella abbia carattere vincolante in quanto conforme ad un pregresso accordo o espressamente accettata dal cliente), se esistano elementi – discrezionalmente apprezzabili – che facciano ritenere giustificata e legittima la maggiore richiesta, fermo restando il necessario apprezzamento di congruità degli onorari richiesti sulla base ed in funzione dei parametri previsti dalla tariffa professionale, che, se adeguatamente motivato, non è sindacabile in sede di legittimità.

Cassazione civile, sezione seconda, ordinanza del 12.5.2020, n. 8777