Il principio per cui spetta al giudice individuare i mezzi istruttori più idonei all’accertamento dei fatti trova il proprio limite nel diritto alla prova delle parti

Ove i fatti rilevanti ai fini del decidere siano astrattamente suscettibili di verifica anche mediante prove documentali o storico-dichiarative ammissibili e rilevanti, ritualmente chieste e coltivate dalle parti, il giudice non può negarle preferendo affidarsi unicamente ad una consulenza tecnica d’ufficio [Cassazione civile, sezione lavoro, sentenza del 21.11.2014, n. 24888].

Scarica qui la sentenza >>