Sentenza non definitiva: se manca la motivazione, è inesistente. Si impugna così.

La sentenza è costituita essenzialmente dal dispositivo e dalla motivazione che, nella loro intima compenetrazione, concorrono a formare la forza imperativa della decisione, con la conseguenza che, mancando l’uno o l’altra, la sentenza è affetta da radicale inesistenza, la quale può essere fatta valere, oltre che con l'”actio nullitatis”, proponibile in ogni tempo, anche mediante gli ordinari mezzi di impugnazione. Se si tratta di una c.d. sentenza non definitiva non è necessario – al fine di fare accertare in sede di appello tale inesistenza – impugnare immediatamente (o formulare riserva di appello) avverso tale pronuncia, ben potendo la questione essere esaminata nell’ambito del giudizio di appello tempestivamente promosso avverso la sentenza definitiva allorquando parte appellata eccepisca l’esistenza di un giudicato [Tribunale di Trento, sentenza del 30.9.2014].

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