Compenso degli arbitri e domanda introduttiva del giudizio formulata in maniera da postulare l’accertamento con efficacia di giudicato

Va data continuità al principio di diritto secondo in materia di compenso degli arbitri viene in essere una prestazione stragiudiziale. In tal caso, va fatta applicazione dell’art. 5 (prestazioni in materia stragiudiziale) e dell’art. 9 (tabella tariffaria) del D.M. 5 ottobre 1994, n. 585, ratione temporis applicabile, con previsione di un minimo ed un massimo secondo il valore della controversia, da determinarsi ai sensi dell’art. 12 c.p.c., e cioè in base a quella parte del rapporto obbligatorio che è in contestazione. Ove però la domanda introduttiva del giudizio sia formulata in maniera da postulare l’accertamento con efficacia di giudicato, ai sensi dell’art. 34 c.p.c., in ordine all’intero rapporto o ad una determinata parte di esso, ai fini della determinazione del valore della causa, va considerato interamente il valore dell’uno o dell’altra.

Cassazione civile, sezione seconda, ordinanza del 21.6.2022, n. 20047