Interpretazione della legge: sì all’analogia legis e iuris solo in caso di lacuna legislativa

L’interpretazione deve essere condotta alla stregua della norma cardine sancita dall’art. 12 disp. prel. c.c.: il senso “fatto palese dal significato proprio dalle parole” deve guidare l’interprete, in una, ove necessario, con l'”intenzione del legislatore”; mentre al secondo comma dell’art. 12, quindi all’analogia, non è possibile fare ricorso, quando non sia ravvisabile una lacuna, presupposto indefettibile del ricorso all’analogia legis e iuris, secondo l’incipit del precetto (“se una controversia non può essere decisa con una precisa disposizione…”).

Tribunale Roma, sezione specializzata in materia di imprese,

sentenza del 22.08.2017