Rito del lavoro, mancata notifica del ricorso e del decreto di fissazione dell’udienza, conseguenze

Nelle controversie soggette al rito del lavoro, la mancata notifica del ricorso e del decreto di fissazione dell’udienza di discussione, da parte del ricorrente che abbia ritualmente depositato l’atto introduttivo, può essere sanata mediante assegnazione di un nuovo termine per la notifica, ex art. 291 cod. proc. civ., a condizione che almeno una delle parti sia comparsa all’udienza originariamente fissata, non potendo il giudice, in caso contrario, disporre d’ufficio la prosecuzione del giudizio contro il disinteresse della parte. Inoltre, qualora alla prima udienza venga rilevata la mancata instaurazione del contraddittorio per difetto di produzione della copia notificata del ricorso, e il ricorrente non alleghi e provi un legittimo impedimento alla tempestiva assoluzione di tale onere che giustifichi l’assegnazione di un termine per provvedere all’incombente, correttamente il giudice dichiara improcedibile il ricorso, non trovando applicazione la disciplina di cui all’art. 348 cod. proc. civ., la quale concerne l’inattività delle parti e presuppone la regolarità del contraddittorio già instaurato.

Tribunale di Bari, sentenza del 19.10.2020