Reclamo dello stato di figlio anche per il padre: interpretazione letterale prevale su quella per ratio

L’azione per reclamare lo stato di figlio spetta al medesimo e non anche al marito della madre.

E’ bene al riguardo rammentare che l’attività ermeneutica, in consonanza con i criteri legislativi di interpretazione dettati dall’art. 12 delle preleggi, deve essere condotta innanzitutto e principalmente, mediante il ricorso al criterio letterale; il primato dell’interpretazione letterale è, infatti, costantemente ribadito dalla giurisprudenza di legittimità secondo cui all’intenzione del legislatore, secondo un’interpretazione logica, può darsi rilievo nell’ipotesi che tale significato non sia già tanto chiaro ed univoco da rifiutare una diversa e contraria interpretazione.

Tribunale Rimini, sezione unica, sentenza del 19.03.2020