Il giudice decide prima dello spirare del termine per il deposito delle comparse conclusionali: nullità

Con riferimento al caso di sentenza emessa dal giudice prima della scadenza dei termini ex art. 190 c.p.c. va affermato che si tratta di una nullità presidiata dalla necessità di rispettare un termine perentorio in cui è cioè la legge stessa a compiere una prevalutazione di carattere generale della rilevanza del rispetto del termine, e della violazione del diritto di difesa e del contraddittorio che consegue al suo mancato rispetto. Il mancato svolgimento dell’attività processuale comporta, per ciò stesso, una lesione attuale del diritto al contraddittorio, dovendosi sul punto osservare che il principio del giusto processo, in ordine alla regolare costituzione del contraddittorio ex art. 111 cost., deve ritenersi prevalente, di regola, rispetto al principio della ragionevole durata del processo, che non può essere utilmente invocato per giustificare la sottrazione alla parte della opportunità di compiere una determinata attività difensiva processualmente prevista (Cassazione civile, sezione terza, sentenza del 13.11.2019, n. 29354).

 

NDR: per approfondimenti si veda la NOTA di SPINA, Sentenza emessa prima della scadenza dei termini ex art. 190 c.p.c.: contrasto giurisprudenziale o riassorbimento di posizioni disallineate?; si veda altresì, sul diritto di difesa, la relativa voce di VIOLA in Istituti di Procedura Civile.