Cause a tesi e richieste contrapposte, rapporto di connessione

In merito all’istituto della connessione di cui all’art. 40 c.p.c., va condiviso l’indirizzo ermeneutico secondo il quale quando due cause si presentano a tesi e richieste contrapposte, sicché l’accoglimento totale delle domande proposte da chi si è fatto attore in una causa sia incompatibile, sul piano logico-giuridico, con la condanna totale del medesimo nell’altra causa in cui è convenuto, non può dirsi sussistente tra le stesse un rapporto di litispendenza (poiché i fatti posti a fondamento delle domande sono diversi), né un rapporto di continenza (in quanto la continenza presuppone un ambito di identità per lo meno parziale), bensì un rapporto di connessione, diverso da quello di accessorietà.

 

 

Tribunale di Roma, sentenza del 28.2.2019