Giudice di pace, equità e appello: il caso della domanda di condanna della maggior somma che “sarà ritenuta di giustizia”

Ove l’attore abbia formulato dinanzi al giudice di pace una domanda di condanna al pagamento di una di somma di denaro inferiore a millecento Euro (e cioè al limite dei giudizi di equità c.d. ‘necessaria’, ai sensi dell’art. 113 c.p.c., comma 2), accompagnandola però con la richiesta della diversa ed eventualmente maggior somma che “sarà ritenuta di giustizia”, la causa deve ritenersi – in difetto di tempestiva contestazione ai sensi dell’art. 14 c.p.c. – di valore indeterminato, e la sentenza che la conclude sarà appellabile senza i limiti prescritti dall’art. 339 c.p.c.

Cassazione civile, sezione sesta, ordinanza del 29.5.2019, n. 14744