Appello motivato: sì al ragionato progetto alternativo di decisione. No alla mera reiterazione della tesi difensiva.

In tema di appello motivato  (dopo la L. 134/2012), la parte, in relazione ai singoli passi della sentenza impugnata non condivisi, deve indicare – con inequivocabile nettezza – i motivi dell’evidenziato dissenso, proponendo essa stessa un ragionato progetto alternativo di decisione  fondato su precise censure rivolte alla sentenza di primo grado.
In virtù di quanto detto, risulta palese che la mera reiterazione da parte dell’appellante di una tesi difensiva che non tenga conto delle ragioni della decisione impugnata risulta inidonea a determinare sia l’effetto demolitorio di tali ragioni, sia l’effetto sostitutivo delle stesse con nuova motivazione (motivazione per la quale è richiesto il superamento critico del precedente assunto decisorio) [Tribunale di Vasto, sentenza del 24.10.2013].

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