Principio di sinteticità degli atti: potrebbe essere inserito nel d.d.l. sulla riforma del processo civile attualmente al vaglio della Commissione Giustizia Senato.
Incentivare la redazione di atti chiari e sintetici, quale base per migliorare la capacità del sistema giudiziario di dare risposte rapide, efficaci e di qualità alla domanda di giustizia. È questo, in sintesi, il contenuto delle proposte in materia di sinteticità degli atti nei procedimenti di competenza della Corte di cassazione elaborate dal gruppo di lavoro coordinato dal Capo del Dipartimento per gli affari di giustizia Antonio Mura e presentate questa mattina al ministro Orlando.
Il gruppo di lavoro, istituito dal guardasigilli il 9 febbraio scorso e composto da studiosi e operatori del diritto anche esterni all’amministrazione, ha individuato nella sinteticità degli atti delle parti e dei giudici uno degli strumenti principali per l’efficienza di un moderno sistema di giustizia, in linea con il principio della ragionevole durata dei processi e con gli indirizzi riscontrabili a livello europeo.
In base alla legislazione vigente, l’intervento si completa con l’emanazione di disposizioni organizzative funzionali alla trasmissione alla Cassazione di fascicoli penali composti selettivamente, ma contenenti tutti gli atti essenziali, anche in formato digitale.
Orlando ha ringraziato il gruppo per il “prezioso lavoro svolto anche a supporto di una serie di obiettivi che abbiamo posto al centro della nostra azione: l’implementazione informatica, l’abbattimento dei tempi del processo, la razionalizzazione della spesa”. Il guardasigilli ha inoltre affermato che “le proposte ricevute potrebbero essere inserite nei due provvedimenti sul penale e sul civile attualmente in Commissione Giustizia Senato”.
Infine il ministro ha anticipato che sarà reiterata e implementata l’attività del gruppo di studio: “Questo è l’inizio di un lavoro che porterà alla valorizzazione del principio di sinteticità negli altri gradi di giudizio”.
Fonte: Ministero della Giustizia.